Attualmente non esistono terapie in grado di arrestare la malattia, ma esistono trattamenti efficaci in grado di controllare e gestire al meglio i sintomi ad essa legati.
La Terapia
Ottobre 24, 2018 Parkin-zone

Attualmente non esistono terapie in grado di arrestare la malattia, ma esistono trattamenti efficaci in grado di controllare e gestire al meglio i sintomi ad essa legati.

Terapia farmacologica

Gli approcci terapeutici sono inizialmente di tipo farmacologico e il trattamento più efficace è quello con la Levodopa, che ha l’obiettivo di reintegrare i livelli di dopamina, favorendo la diminuzione della rigidità muscolare, il tremore e aiutando a migliorare la velocità del movimento e la coordinazione. Con l’avanzare della terapia e con l’associazione ad altri medicinali, il farmaco può perdere di efficacia e favorire lo sviluppo di alcuni effetti collaterali. Il paziente alterna così momenti in cui sta bene, fase on, a momenti in cui si manifestano i sintomi, fase off. Inoltre possono manifestarsi delle discinesie, cioè dei movimenti involontari, associati in genere a dosi eccessive di farmaco. Altri farmaci che vengono associati al trattamento con Levodopa, possono dare effetti collaterali come l’ipersessualità, disturbi compulsivi, ludopatia, depressione e allucinazioni. Per questo vanno ben calibrati, dato che i farmaci sono complementari e necessari.

Terapia Chirurgica

L’approccio chirurgico avviene attraverso la stimolazione cerebrale profonda. Il trattamento chirurgico può essere sottoposto ai pazienti che si trovano nella fase avanzata della malattia e dove la risposta farmacologica comincia a diminuire. Circa il 10% dei pazienti è candidabile a questo tipo di trattamento, che risulta più efficace sui pazienti più giovani. La terapia chirurgica permette di controllare la malattia sia nei pazienti con scarsa risposta farmacologica, sia in quelli dove è necessario ridurre i farmaci per via degli effetti collaterali. Il trattamento consiste nel posizionamento di elettrodi direttamente in alcune zone del cervello, chiamati gangli della base. Si tratta di strutture sottocorticali che costituiscono un circuito, quasi come la rete di una metropolitana, e gli elettrodi vengono posizionati in alcune stazioni ‘metro’. Inducendo un campo elettrico, si va così ad agire sui sintomi della malattia, ma bisogna fare molta attenzione nel posizionamento per evitare effetti collaterali: dal mal di testa, a disturbi dell’umore o psichici.

Terapia Riabilitativa

Oltre alla terapia farmacologica e chirurgica, dal punto di vista motorio e emotivo, sono importantissime la fisioterapia riabilitativa, le attività sportive e ludiche che restituiscano una vita normale al paziente, nonostante le molteplici necessità che la condizione medica implica. Il Parkinson è una patologia complessa che affligge la vita quotidiana, fino a renderla ingestibile. Per questo motivo è importante che il primo approccio terapeutico, sia comunicare con il paziente e i caregiver che si occupano di loro e insegnargli a gestire la malattia, per poter offrire una nuova quotidianità e una qualità della vita migliore