29 Feb
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L’amore ai tempi del coronavirus

“Anno bisesto, anno funesto”. Gli anni bisestili portano disastri, almeno così pensano i superstiziosi. Oggi è il 29 febbraio, un giorno che capita nei calendari ogni quattro anni per “aggiustare” le ore eccedenti di ogni anno. Un giorno anomalo che, proprio per il fatto di essere un’eccezione, viene considerato sfortunato. Ma per noi di ParkinZone le anomalie sono fonte di novità e di sorprese, di opportunità inattese e quindi ci siamo dati appuntamento a Villa Pamphily per passare insieme una mattinata di attività fisica all’aria aperta. Alla faccia delle superstizioni. E del coronavirus.

Già, perché tra le sciagure che il nuovo anno bisestile ci avrebbe portato c’è questo minuscolo esserino rosso che sta spaventando tutto il mondo. Una sfera spinosa che assomiglia a virus precedenti che hanno provocato epidemie planetarie come la SARS e la MERS, i coronavirus. In questi giorni di fine febbraio il nuovo arrivato si è diffuso con enorme velocità in molti paesi, tra i quali l’Italia. La malattia che causa (COVID-19) non è particolarmente pericolosa per chi ne è contagiato (il tasso di mortalità è più basso della SARS e della MERS), ma apparentemente la contagiosità è parecchio più elevata. La conseguenza di questa rapida diffusione è stata la paura, un’emozione che a volte si dimostra più contagiosa (e più pericolosa) della malattia. Per fortuna, le autorità sanitarie mondiali sembrano aver imparato qualcosa dalle precedenti esperienze epidemiche, per cui sono state prese misure che dovrebbero contribuire a ridurre i rischi di diffusione. Ma non sono mancate le reazioni eccessive: incetta di beni di prima necessità nei supermercati, aggressioni contro persone di origine asiatica, rifiuto dei contatti sociali.

Ma torniamo a noi. Oggi un gruppo di noi di ParkinZone si è incontrato in una delle più belle ville romane per passeggiare, prendere il sole, respirare aria pulita, fare stretching, danzare. Insomma, per passare un paio d’ore salutari all’aria aperta. Ma soprattutto per stare insieme, per chiacchierare, ridere, sorridere, tenersi la mano, abbracciarsi, volere e volersi bene.

È stata una bella mattina, una mattina d’amore. Ci siamo scaldati accompagnati dalla musica di Carlotta, nella pineta vicino al villino Algardi, abbiamo camminato, prima piano (in attesa che facesse effetto la levodopa 🙂 ) poi più velocemente, abbiamo raggiunto il roseto davanti alla villa Algardi dove abbiamo ballato, sempre condotti da Carlotta, coinvolgendo anche alcune persone che si sono incuriosite osservando questo insolito gruppetto di danzatori felici.

In questi giorni in cui si chiudono le scuole, si svuotano le strade, si cancellano concerti, la nostra mattinata insieme è stata una piccola, ma per noi importante, rivoluzione amorosa. Amore per la salute, per noi stessi, per gli altri, per la vita. Stamattina è stata una prova importante per noi. Perché abbiamo scoperto che, al tempo del coronavirus, pur prendendo tutti i necessari accorgimenti per evitare il diffondersi della malattia, continueremo a incontrarci, a muoverci, a danzare, a camminare insieme. Perché non c’è malattia peggiore dell’isolamento: noi di ParkinZone lo sappiamo bene e continueremo a fare della socialità la nostra medicina più potente.

Andrea Spila